Era da un pò che non uscivo in moto con il mio amico Peppe, la voglia era
tanta di fare una passeggiata pomeridiana, prendo il telefono, sono
ore 12,30, telefonata con semplice
domanda: "che fai Peppe, giro in moto più tardi"?, ore 14,30 malgrado i 35°C
ed il caldo afoso che sta arrivando in Sicilia siamo già in Moto e pronti a
percorrere un pò di strada insieme.
Partiamo e dirigiamo le
nostre forcelle verso la zona del Siracusano, sulla tangenziale di Catania
il caldo è quasi asfissiante siamo sui 38°C ed il traffico fino tutta la SS.
114 è proprio insopportabile.
Arriviamo allo Svincolo per Sortino, ci
fermiamo, decido di cambiare il mio casco e mettere il jet, c' è troppo
caldo, sopporto già a stento il mio comodo giubbotto traforato della
Overside.
Imbocchiamo la SP 2 e poi la SP60, qui ci
fermiamo osserviamo il panorama lungo tutta la Valle dell'Anapo ci facciamo
come di consueto 2 veloci scatti mentre le cicale tutt'intorno friniscono
ricordandoci che siamo in piena estate (con il pensiero volo verso i deserti
americani aspettando quasi che gli avvoltoi ci ripuliscano)
Proseguiamo, attraversiamo in un torrido
pomeriggio estivo Sortino, per le vie solo rumori di condizionatori accesi e
qualche abitante che ci scambia per lontani turisti in visita alla loro
cittadina.
Dopo qualche curva tra le rocce bianche
del luogo arriviamo in un incrocio sulla SP 10 che ci avverte che la strada
è chiusa al traffico causa pericolo di frana, ma cosa si fà in questi casi?
Si prosegue fino a quando alcuni massi messi a posta li ci ostruiscono la
via, il passaggio e libero per appena un viandante ma noi siamo in moto e
specialmente Peppe con il suo catamarano BMW R1200 GS ADV non riesce a
passare tre le rocce, i capienti ma ingombranti bauletti non riescono a
farlo divincolare tra lo striminzito spazio.
Alzo l'ingegno, mi sbraccio, apro un barattolo di Spinaci, penso a tutti i
miei acerrimi nemici e sprigiono tutta la mia forza sull'unico masso che
riesce a muoversi, come disse una volta qualcuno, EPPUR SI MUOVE!!!"
Finalmente si sposta, passa prima il catamarano e poi la mia esile (Lei, non
io) KLE, altre foto e si prosegue.
"Benvenuti a Buccheri" è il cartello che
adesso troviamo all'ingresso del paesino dove le nostre moto adesso stanno
solcando l'asfalto, facciamo un giro per il centro storico e poi ci fermiamo
nella piazzetta principale.
Entriamo nel bar del paese per dissetarci
del caldo sorbitoci per strada, un bel tè freddo senza granita però non
riesce a colmare la nostra grande esigenza di liquidi. Usciamo e ci sediamo fuori
attorno ad un tavolinetto dove alcuni anziani stanno facendo 2 chiacchere, tra una parola
ed un'altra il caro Peppe inizia a chiacchierare con un simpatico
personaggio del luogo, iniziando da quando il nostro nuovo amico aveva due
anni e attraversando vicissitudini lavorative e famigliari che lo hanno
portato negli Stati Uniti nel giro di un'ora sappiamo quasi tutto del suo
lavoro presente e passato (e di passato ne aveva visto tanto in 77 anni),
lavoro, donne, scappatelle orientamento politico e quant'altro un buon
Siciliano possa fare e raccontare ci allietano il pomeriggio fino a quando
decidamo di fare rientro verso casa.
Sulla via del ritorno un cartello
segnaletico c'incuriosisce, ci dirigiamo dove ci indica lo stesso fino
ad arrivare in una chiesetta del XIII secolo (quindi del 1200, vero Peppe?),
ci fermiamo, solite foto e mentre si fuma una sigaretta riflettiamo su cosa
si possa ancora trovare in Sicilia negli angoli più reconditi e nascosti.
La via del ritorno scorre lenta ma
tranquilla ci godiamo la temperatura che pian piano è scesa di 3/4 gradi
costeggiando prima Lentini e poi Carlentini, ci fermiamo per rinfrancare i
nostri robusti fisici di liquidi dispersi strada facendo tramite il sudore,
ci rimettiamo in moto il sole sta tramontando e altri 50 chilometri ci
attendono prima di arrivare a casa.
ore 19,30 circa e siamo a casa con
l’immancabile scambio via internet delle foto fatte.
Grazie Peppe per il pomeriggio pomeriggio
passato insieme, fossero tutti così quest'estate
Bandw
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