L`insediamento di Pantalica si è sviluppato su uno sperone roccioso, che
domina la confluenza della valle del Calcinara nella valle dell`Anapo,
congiunto al retrostante altipiano solo da uno stretto istmo, la sella di
Filipporto, o "Porta di Pantalica". Il dosso incombe con altissime balze
scoscese, quasi sempre a strapiombo, sul letto dei due corsi d`acqua che
scorrono in valli strettissime. La sua superficie si estende per una
lunghezza di circa 1.200 metri in senso NE-SO, con una lunghezza di circa
500 metri in senso NO-SE.
La natura all`intorno non offriva dunque agli abitanti alcuna risorsa se non
quella del legname per costruzione e da ardere. A Pantalica non vi sono
sorgenti: l`acqua bisognava attingerla al fondo delle profonde valli.
Condizioni di vita dunque estremamente più povere e più dure di quelle che
potevano offrire i comodi insediamenti dell`età precedente, situati nella
ricca piana costiera.
Appariscenti testimonianze della città protostorica sono state in ogni tempo
le vaste scenografiche necropoli costituite da innumerevoli tombe a
grotticella artificiale scavate nelle balze rocciose (molte
ri-utilizzate)che danno ad esse l`aspetto di immensi alveari. La cameretta,
a forma di forno, spesso è singola (1), ma diverse volte è multipla (2), con
le celle disposte anche su diversi piani.Dell`abitato invece l`unica
testimonianza visibile nei secoli era costituita dalle rovine dell'Anaktoron
principesco. Si aggiungano le fortificazioni della Porta di Pantalica,
costituita da un trincerone scavato nella viva roccia, sbarrante la sella di
Filipporto e dal muro che lo rincalza, che appartengono peraltro all`età
greca.
Le tombe sono circa 5.000, suddivise in cinque diverse necropoli. La
necropoli Nord-Ovest, con circa 600 tombe, riunite in cinque gruppi
principali, e la necropoli Nord, la più vasta e scenografica, con forse
1.500 tombe, sono le più antiche, datate all`incirca tra il XII e XI secolo
a.C. Allo stesso periodo appartiene il mediano fra i tre grandi gruppi di
tombe della necropoli Sud. Invece gli altri due gruppi laterali, la
necropoli di Filipporto,, con circa 500 tombe, la necropoli della Cavetta,
con circa 300 tombe, più una cinquantina di tombe nello sperone sovrastante
la confluenza del Calcinara nell`Anapo, e la necropoli estendentesi
sull`opposta sponda del Calcinara con almeno un centinaio di tombe,
appartengono ad un momento più tardo e cioè fra il IX e VIII secolo a. C. Si
costata anche la scarsezza, se non la totale assenza, di testimonianze di
una fase intermedia, quella, databile fra il X e il IX secolo, a cui invece
appartiene la gran massa delle tombe della necropoli di Cassibile.
da
http://www.archeologia.com/~pantalica
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