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Eccomi di nuovo qui per un altro giro per i
Castelli Siciliani.
Dopo aver letto, sul forum della fantastica KLE, parecchi commenti positivi
sull'ultimo "In giro per gli Iblei", e parzialmente saziato la mia ingordigia
fotografica e kilometrica, la mia voglia di tornare "on the road" è aumentata
sempre di più. Per questo motivo, itinerario alla mano, ho deciso di esplorare qualche
castello che ancora non ho visitato.
La zona a sud ovest è una che manca al mio appello, quindi ho creato un
itinerario che mi portasse anche su strade che ancora non avevo percorso in
moto.
E' mattino, e mi accorgo che la temperatura
a Catania oggi sembra abbastanza primaverile, quindi senza badare troppo
all'abbigliamento (mai errore fu più grave) parto da casa alle 07:30 circa, perchè
come si dice da queste parti, " a matinata fa a iunnata" come dire: "Se inizi
presto la giornata farai sicuramente tante cose".
Così, dopo qualche chilometro, il freddo diventa davvero pungente e tale rimarrà per i prossimi
100 km circa, nella mia mente nel frattempo faccio tante analisi della situazione
e mi ripeto sempre: "SEI PROPRIO UN CRETINO, AVEVI TUTTO A PORTATA DI MANO CONTRO
IL FREDDO E LO HAI LASCIATO A CASA, BEN TI STA!!!" in pratica mi schiaffeggerei
da solo, ma poi mi ricordo che ho il casco indossato e quindi non sortirei nessun
risultato :-)
Meno male che dopo la prima sosta fotografica sulla SS626, il panorama
circostante mi allevia la sofferenza. Così km dopo km arrivo a Butera, qui trovo
l'omonimo castello e cerco di visitarlo ma come tutto ciò che in Sicilia è "Bene
culturale" è sempre chiuso o forse sono sempre io sfortunato che così trovo i
portoni d'ingresso. Scambio due chiacchiere con due simpatici lavoratori che
stanno rifacendo la pavimentazione della piazza e poi riparto verso Licata.
Arrivo a Torre Manfria una vecchia postazione di osservazione usata nel medioevo
per prevenite gli attacchi dal mare, il solito idiota graffitaro però rovina una
parte dei quattro lati, i commenti li lascio a voi quando vedrete la foto.
Altra sosta al Castello di Falconara che si trova lungo il mio tragitto sulla
SS115, esternamente sembra un pò abbandonato ma l'unico modo per vederlo da
vicino, è quello di scendere a mare, e così faccio.
La temperatura inizia a salire e tolgo uno strato al giubbotto tecnico.
Arrivo nei pressi di Licata in provincia di Agrigento e il navigatore mi
accompagna al Castello Sant'Angelo, qui con mio grande stupore trovo aperto e
con gentilissimi custodi che mi fanno tranquillamente entrare per visitarlo,
questo non me lo aspettavo, rimango basito. Entro e ne approfitto così per
scattare un trilione di foto da tutte le angolazioni possibili.
E' quasi mezzogiorno, e il mio itinerario prevede ancora altre soste, dopo curve
e sterrati arrivo al Castello di Palma di Montechiaro. Il giorno prima avevo
contattato i responsabili alle visite per chiedere informazioni in merito alla
possibilità di visitarlo e mi avvertono che ciò sarebbe stato possibile solo
fino alle 12:00 circa e previo appuntamento, quindi sono le 12:30 circa e provo
a contattarli, la risposta ve la lascio immaginare, anzi ve la scrivo "Sa, c'è
solo un dipendente che può aprirlo ed è andato via alle 12:00, noi glielo
avevamo detto il nostro orario, Lei è venuto troppo tardi, ma è un
giornalista?", "No signora, sono solo un cretino che dopo che si è fatto appena
180 km per arrivare fin qui ed una deviazione non prevista per crollo ponte
sulla SS626 , si era illuso di poterlo visitare", per farla breve, dopo 5 minuti
di telefonata, li ringrazio per la grande disponibilità che mi hanno dato
?!??!?!?!?! e mi godo almeno l'oasi di pace e silenzio che il luogo offre, il
tutto accompagnato da dei sani panini con parmigiana che mi sono sapientemente
portato da casa, beh, almeno questo piacere non me lo potrà privare nessuno!!!
Proseguo lungo la splendida e scorrevolissima SS115 (dalle mie parti, alle
pendici dell'Etna, ci sono troppe curve e saliscendi e non sono abituato a così
tanta pianura) fino a quando imbocco la
SS576 per giungere verso le 14:00 circa a Naro per visitare (spero!!!)
l'ennesimo Castello.
So che ho pochissime possibilità di esito positivo, ma ormai ci sono e ci provo.
Il portone d'ingresso è aperto con un camion carico davanti la porta, "Salve"
dico io "Vorrei visitare il castello, sà, vengo da Catania" , " mi dispiace, non
posso aiutarla, siamo aperti solo per sgomberare i locali dalla mostra
itinerante di Leonardo da Vinci" risponde il custode, "si, va bene" penso tra di me, il portone è
spalancato ed entro lo stesso, dico che sarà una visita breve e concisa e vorrei
fare solo qualche scatto. Fortunatamente si convincono e mi lasciano fare abbastanza
indisturbato, meno male. Giro, salgo, scendo, scatto e ......sudo parecchio, si,
perchè la temperatura è salita davvero di parecchio da stamane. Scambio altre
due piacevoli chiacchiere con il responsabile del museo di Roma del tour
itinerante di Leonardo da Vinci "il Genio e le macchine", gli parlo della mia
passione per i castelli e del mio sito "fatto in casa", si congratula e mi
conforta dicendomi che i primi di dicembre inaugureranno la prossima tappa a
Palermo presso l'arsenale Borbonico e mi invita anche all'evento dicendomi che,
se sono interessato, può darmi anche dei crediti per entrare e presenziare
all'evento. Non credo alle mie orecchie, tra tante note stonate oggi, qualcosa
gira per il vero giusto, prendo qualche appunto su date e modalità e riparto
entusiasta e con un sorriso a 64 denti, direzione casa.
La strada del ritorno scorre piacevole con le sfumature e le cromie che solo il tramonto
sa offrire, logicamente mi fermo un pò qua ed un pò la per catturare gli ultimi
raggi di sole e comporli in qualche scatto diverso.
Chilometro dopo chilometro in mente scorrono tutti le immagini dei luoghi che oggi ho visto
e dei pochi che ho avuto la fortuna di poterli visitare. Per questo sono
un bel pò amareggiato per tutti "i portoni chiusi trovati" e dentro di me cova
tanta rabbia
per le innumerevoli risorse turistiche che questa terra offre ma che purtroppo,
come spesso accade, non vengono valorizzati al punto giusto. Peccato davvero,
spero solo che in futuro ci si dia una mossa e riservi più attenzione a tutto
questo patrimonio culturale, purtroppo troppo abbandonato e dimenticato.
Arrivo a casa con il buio con il parziale del contachilometri che segna 459 km,
ma sono solo numeri che hanno poco significato, ritengo che non conta quanti
chilometri si fanno in un giorno, ma l'importante è come si fanno e quanto ci se
li goda ed io oggi penso di avermeli goduti tutti fino in fondo.
Alla prossima
Bandw
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