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L'importanza del castello di Resuttano, dal toponimo di almeno parziale derivazione araba (rahl='casale'), è dovuta in primo luogo alia posizione geografica, a quota 458 m s.l.m., sulle rive dell'Imera Meridionale, lungo la via che collegava Palermo con Catania. Probabilmente il castello sorse, oltre che per motivi difensivi, anche come stazione di posta lungo una delle principali vie naturali di comunicazione della Sicilia: la valle del fiume Imera Meridionale che, non lontano da Resuttano, si collega con quella del fiume Imera Settentrionale. Parzialmente trasformato e inglobato nei resti di una masseria, il nucleo del castello di Resuttano è in realta una torre a due elevazioni. Si capisce pertanto 1'ambiguita della documentazione medievale che parla tanto di castrum che di turris: se giuridicamente 1'edificio era considerate un castrum, dal punto di vista della consistenza si trattava di una robusta torre. Essa al piano terra presenta due vani di piccole dimensioni: quello a nord, voltato, era accessibile solamente dal soffitto ed era presumibilmente la cisterna della torre. L'altro ambiente, a sud, presenta due feritoie, una delle quali trasformata in porta. L'accesso, in origine, avveniva però da una porta a quota del primo piano sulla parete est, con il concio di chiave decorato con lo stemma recante le iniziali di Francesco Berto Ventimiglia. La porta era servita da una scala non più esistente. Al primo piano sono ancora visibili due finestre con stipiti ed archivolto in pietra da taglio, il cui concio di chiave reca lo stemma suddetto scolpito anche nelle basi ai lati delle stesse aperture. Una scala a chiocciola in pietra da taglio allocata nello spessore murario ancora oggi in parte ben conservata consentiva l'accesso alia terrazza della torre.
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