Castello di Motta Sant’Anastasia
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Nel 1410 muore il re Martino il giovane e diventa vicaria del regno la giovane avvenente moglie Banca di Navarra. Il vecchio conte di Modica, Bernardo Cabrera, da un lato si ribella alla vicaria, ma dall’altro non nasconde il suo amore per lei. Viste non ricambiate le proposte amorose, il conte stringe d’assedio il castello di Catania, residenza reale. Ma in soccorso dell’affascinante regina arriva l’ammiraglio Sancio Ruiz de Livori, barone di Motta S. Anastasia che cattura il Cabrera e lo rinchiude nel possente torrione di Motta. Il conte tenta allora di corrompere il suo carceriere, ma costui finge di accettare e rcconta tutto a Sancio Riuz, il quale organizza una crudele trappola. Il carceriere nottetempo aiuta il fuggitivo sostenendogli una fune lungo la quale egli si cala senza vestiti, ma a metà discesa taglia la corda e il malcapitato cade in una rete che si richiude su di lui. Beffato il Cabrera rimase appeso come un cinghiale per tutta la notte fino al mattino quando fu oggetto degli scherni degli abitanti di Motta.
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