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A protezione dello scalo commerciale di Brucoli, il governatore della Camera regionale, Giovanni Cabastida da Barcellona, fece erigere il primo nucleo di una fortezza (1467) su cui dovevano prendere posto le artiglierie del comitato d’accoglienza per le navi dei pirati che insidiavano il caricatore, il borgo e le genti che vi abitavano. L’alleanza tra il cristiano re di Francia ed il pirata musulmano Ariadeno Barbarossa che funestava le coste mediterranee, rese, nel XVI secolo, molto vulnerabili gli insediamenti costieri siciliani. L’imperatore Carlo V si rese subito conto di come, sia la fortezza di Brucoli, sia la maggior parte delle altre opere di difesa delle coste siciliane, non fossero più in grado di contenere le incursioni piratesche sull’isola; diede ordine quindi di rifondare il sistema difensivo costiero affidando all’architetto bergamasco Camillo Camillani il compito di rafforzare le opere di difesa già esistenti o di edificarne di nuove lì dove occorresse. La fortezza di Brucoli fù quindi ricostruita assumendo l’aspetto che ha oggi esclusa la merlatura andata irrimediabilmente perduta nel XIX sec.
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