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Larga ed affascinante è la storia del Maniero di Augusta. La tradizione vuole che nel 1229 Federico II di Svevia, costretto a sbarcare nella rada di Megara a causa di una tempesta, sia rimasto molto colpito dalla bellezza del luogo e dalla sua eccellente posizione strategica. Subito diede disposizioni affinché fosse fondata una città che poi sarebbe stata chiamata Augusta in onore dell’imperatore tedesco del sacro romano impero. In realtà è più probabile che il nome Augusta sia stato dato alla colonia romana, sorta a poca distanza dell’antica Megera, in onore dell’imperatore Augusto che nel quadro della sua politica demografica ripopolò la Sicilia dopo un periodo di guerre devastanti. Federico II ebbe però certamente il merito di aver deciso la costruzione del castello in una posizione dominante tutto il golfo e di aver dato così nuovo impulso alla nascita, attorno al suo maniero, della nuova Augusta che diverrà uno dei porti più fortificati del mediterraneo. Il castello di Augusta, voluto da Fedrico II di Svevia dopo il 1232 e realizzato dal suo architetto Riccardo da Lentini probabilmente era già completo nel 1242. Nel 1282, durante i primi giorni della rivolta dei Vespri, il presidio francese del castello fù sopraffatto e giustiziato dal popolo. Gli aragonesi ne furono padroni per cinque anni finchè, con la complicità di un frate domenicano, le truppe angioine riuscirono a conquistare il castello. Ma l’assedio da parte degli aragonesi, guidato da Ruggero di Lauria, fu durissimo e dopo 40 giorni i francesi si arresero e il frate traditore si uccise fracassandosi la testa contro un muro del castello. Nel 1378 il castello ospitò tra le sue mura la giovane regina Maria d’Aragona, rapita con audacia da Gugliemo Raimondo Moncada, conte di Augusta, dal castello Ursino di Catania, dove era stata chiusa dal reggente Artale Alagona che progettava di darla in sposa a Gian Galeazzo Visconti.
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