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Giro ad anello sui Peloritani Ionio-Dorsale-Tirreno-Dorsale-Ionio
Sono le 06:15 circa quando inizio il mio giro odierno da Tremestieri alle porte di Messina. Passo da Santa Margherita ed è appena l’alba quando inizio la mia prima salita verso il Rifugio Lupo. Faccio rifornimento di acqua e proseguo nel Vallone Zimmi fino ad arrivare a Piano Ulaccu dove mi gusto le prime luci del giorno sullo Stretto di Messina e su tutto lo Ionio. Faccio qualche autoscatto e proseguo, oltrepasso Pizzo Bufarda e interseco la dorsale dei Peloritani nei presi di Puntale Tammurinaru. Anche qui mi godo l’immenso panorama con l’Etna che fà capolino da dietro Montagna Grande. Lascio questo promontorio e nei pressi dei Portella dell’Orso inizio la mia discesa verso il Tirreno, qui si unisce a me un carissimo amico che mi farà compagnia per un bel tratto del percorso odierno. Scendiamo da Pellegrino e successivamente da Monforte San Giorgio, dopodiché ci buttiamo dentro la fiumara Bagheria e dopo aver lambito Torregrotta, ci fermiamo nei pressi di Monforte Marina per deliziare le nostre papille gustative con un’ottima granita locale. Proseguiamo e ci facciamo un tratto della SS113 lungo il Tirreno che lasciamo a Saponara per iniziare la lunga salita che ci condurrà nuovamente sulla dorsale. Il tracciato ripido ma ombreggiato, scorre sotto i nostri tasselli mentre un torrente ci allieta l’udito con il suo scorrere al nostro fianco. Passiamo sotto Pizzo Leo morto fino ad arrivare al vivaio Zirio. Qui ci riforniamo e un problema al mio forcellino, mi fa modificare l’itinerario previsto, quindi arrivato a Portella Piano Verde, decido di scendere nuovamente sullo Ionio. Facciamo una foto insieme qui ci separiamo ognuno per la sua strada, così mi butto a capofitto verso Pizzo Bandiera. Lungo la discesa, grazie all’ottima visibilità del giorno, non posso fare a meno di fermarmi per immortalare lo Stretto di Messina. Il vallone Zacconi mi regala qualche bella discesa adrenalinica che mette a dura prova il mio impianto frenante fino a chiudere il giro nuovamente a Tremestieri dopo circa 8 ore dalla partenza.
Che dire, bellissimo percorso di notevole interesse paesaggistico che regala scorci a perdita d’occhio sui Peloritani e punta dello stivale d’Italia. Peccato per il mio forcellino piegato e per una puntura di ape, unici nei della giornata trascorsa, ottima invece la compagnia dell’amico Santo, che mi ha fatto da guida in un territorio poco valorizzato ma che mi regala sempre nuove emozioni sulle due ruote.


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