Giro tra i borghi, ormai abbandonati, di Fondachelli Fantina e tra i borghi E.S.A. (Ente per lo Sviluppo Agricolo) fatti costruire per volere di Mussolini per incrementare i lavori nei campi.
Partenza dalla SS 185 e dopo essere arrivato a Portella Mandrazzi ed imboccato uno sterrato sotto Monte Bonavita, giù da contrada Acquamenta fino ad oltrepassare località Pietragrossa, Evangelisti-Rubino e Raccui, qui lascio il breve tratto asfaltato ed dirigo verso il primo dei borghi e cioè Raiu, quindi a seguire attraverso anche i quartieri di Pernina, Baghigno Dodaro e Masseria (tutti disabitati dopo l’alluvione del 1973, QUI altre info sui piccoli borghi ). Arrivo a Fantina mentre il piccolo paesino sta ancora svegliandosi sotto un cielo incerto. Da qui salgo da Contrada Pietruccio per incrociare la SP 95 dopodichè scendo nuovamente a valle sul torrente Baratta dove non trovo più la strada da seguire perché inghiottita dal corso d’acqua, comunque seguo il mio istinto e pian piano trovo uno sterrato che mi porta nel piccolo borgo di Pernina. Qui si respira un’aria strana, sembra di udire “vitalità” invece è tutto ormai abbandonato da tempo, compreso alcuni mezzi inghiottiti dalla vegetazione che trovo lungo il tragitto. Affronto una lunga salita che comunque mi porta sulla SP 95 sotto una leggera pioggerellina, lascio quest’ultima nei pressi di Monte Scala e dirigo sulla Contrada Rosano, oltrepasso Serro Rosano fino a quando davanti a me si erge maestosa Rocca Salvatesta, così come già fatto durante QUESTO giro, ne approfitto per qualche foto, ma oggi il cielo è a tratti plumbeo quindi non riesco a cogliere tutte le sfumature di colori come la volta scorsa. Proseguo e passo sotto Rocca Leone fino a quando incrocio la SS 185. Un tratto su asfalto mi conduce prima a Portella Pertusa e successivamente mi fermo nella freschissima fonte di “Acqua Salutari” dove mi rifornisco le borracce e proseguo. Scollino a Sella Mandrazzi e dopo qualche centinaio di metri, inforco una ripidissima salita su cemento per poi buttarmi a capofitto lungo un nuovo sterrato che dopo Monte Trefinaite mi conduce ai due borghi E.S.A. di Schisina e Morfia, qualche foto di rito a ciò che rimane, dopodiché rientro in auto dove concludo un bel giretto con tante immagini focalizzate nella mia mente di questi luoghi ormai abbandonati da anni ma pieni di storie da raccontare e di vita nascosta tra le loro mura.