Escursione in solitaria all'interno del parco dei Nebrodi.
Partenza da Petrosino e salita in asfalto fino a giungere all'ingresso del Bosco Semantile. qui percorro la tangente del bosco fino ad arrivare alle Case Canalotto e poi scendo fino a toccare il torrente Martello. Foto di rito e riparto lungo un bellissimo bosco dai colori primaverili molto accesi. Arrivo nei pressi del torrente Barillà, attraverso un ponte e imbocco una insidiosissima salita con pendenza con punte del 23%! Mi spoglio di tutto ciò che non è necessario, fa caldo e la ripidissima salita mi ha momentaneamente sfiancato. Finalmente la traccia spiana ed arrivo nei pressi di piano Margio Locina, faccio qualche autoscatto e sulla mia destra imbocco verso l'Aria attrezzata Botti (una bellissima oasi immersa nel verde in mezzo ai Nebrodi) dove trovo anche una ottima fonte di acqua fresca di sorgente.
Lascio l'area attrezzata e salgo fino a toccare la dorsale dei Nebrodi a Portella Scafi (obiettivo raggiunto). Faccio dietro fronte ritorno indietro. All'improvviso il cielo tuona paurosamente, a nord ovest sopraggiungono nuvole minacciose, ma fortunatamente sono ancora lontane però mi fanno desistere dal dirigermi proprio in quella direzione, quindi taglio un tratto del mio itinerario previsto!
Adesso sono nuovamente nei pressi del Torrente Barillà, qui altra ripidissima salita in uno sconnessosissimo sterrato, dove, contro ogni mio principio, scendo e spingo la bici (fortunatamente solo in qualche piccolo tratto). Arrivo in cima, sono a 1360 mt circa su una cresta nei pressi di Pizzo Minà. Mi ricompongo, mi disseto e mi preparo per la discesa. L'altimetria del mio Edge 800 non promette nulla di buono, se la discesa che dovrò affrontare è peggio della salita appena fatta, la cosa non mi allieta, sono da solo in mezzo alle montagne sperdute e senza nessun segno di vita. Ma proprio mentre scendo, questa mia paura viene annullata, incontro tre tipi in moto da enduro che faticosamente arrancano per salire, ovviamente rimangono increduli alla mia visione, scambio qualche battuta e chiedo lumi sulla veridicità del tratto che sto percorrendo e proseguo. Rimango esterrefatto dalla moltitudine di querce secolari che incrocio. Tronchi scavati e rami protesi verso il cielo che si sta ingrigendo sempre più!
Fortunatamente tutto procede per il meglio passo da Gurgo Cannella (dove un cinghiale mi fà prendere una paura boia), rientro nel bosco Semantile, lambisco una postazione della Forestale (A.I.B. Cannella) e dirigo nuovamente per Case Canalotto ma da un altro tratto. Appena arrivato il cielo tuona fragorosamente con dei tuoni che squarciano il silenzio assoluto del posto. Capisco che è il momento di battere ritirata senza perder tempo, ultimo sterrato, mi giro e noto che ormai la pioggia mi sta alle costole. Arrivo in auto, mi cambio, mangio un fugace panino (con ottime melanzane grigliate condite con mentuccia fresca ed olio) .....................ed arrivano le prime gocce d'acqua...che mi seguiranno incessantemente fino quasi a casa! Lungo tutto il tragitto, come al solito, faccio ripasso del giro appena concluso ricordando gli incroci passati e i tanti punti memorizzati per future escursioni nel posto.